find the path

mercoledì 23 aprile 2008

Gimme shelter, Marty. Shine a Light


Gli ingredienti sono facili e a portata di mano. Prendi una delle più grandi rock’n’roll band della storia, i Rolling Stones. Prendi uno dei maggiori registi degli ultimi quaranta anni, Martin Scorsese. Il risultato non può che essere un signor film, specie per chi ama il gruppo inglese e l’autore americano. Shine a Light (2008) riprende due date del tour A Bigger Bang e compie l’ennesima incursione di Marty nella storia della musica (che si intreccia con cultura, memoria, passione). Dai tempi di Woodstock (per il documentario di Michael Wadleigh era stato assistente alla regia e supervisore al montaggio) passando per il toccante tributo a The Band di The Last Waltz (L’ultimo valzer, 1978), il viaggio alle radici del suono affrontato in From Mali to Mississippi (The Blues - Dal Mali al Mississippi, 2002), per giungere al padre dei padri, Bob Dylan, omaggiato con ricerche e studi sul campo in No Direction Home (2005).


Gli Stones sono gli Stones e Scorsese ne è consapevole. Realizza una sorta di enciclopedia dei quattro di Londra, un compendio che trova conferma nella scaletta preparata (e rimasta segreta al regista fino all’ultimo). Si snodano così immagini di repertorio (fantastiche interviste divise tra gli anni ’60 e gli ’80 nelle quali si nota tutta l’ottusità di stampa ed opinione pubblica nei confronti di un fenomeno di costume di tale portata), retroscena intriganti (Keith Richards e Charlie Watts che sorridenti accolgono l’ex presidente Clinton e le trenta persone che si è portato dietro, mamma di Hillary compresa), la preparazione per le riprese dello show. Il concerto è quello che è, Mick Jagger e compagni ormai sono una macchina da soldi che fagocita music business. La loro grandezza però sta proprio nel fregarsene, andare avanti fino all’ultimo, microfono basso chitarre batteria e sigaretta. Sciorinano classici su classici, da Jumpin’ Jack Flash a Start Me Up, da She Was Hot a As Tears Go By, da Sympathy for the Devil a Brown Sugar e (I Can’t Get No) Satisfaction. Compiono anche un paio di comparsate ospiti illustri: Jack White in Loving Cup (duetto piuttosto moscio a dire il vero), Christina Aguilera in Live with Me (una sorpresa considerando il tipo di sound che propone di solito…), Buddy Guy in Champagne and Reefer (uno dei momenti più alti del live).


Scorsese sembra stressarsi e divertirsi, pedina la band in lungo e in largo, diventa parte integrante dello show. Il carrello finale cita divertito l’ingresso nel ristorante di Jimmy (Ray Liotta) e Karen (Lorraine Bracco) in Goodfellas (Quei bravi ragazzi, 1990). La luna che si trasforma nella famosa linguaccia il tocco di classe finale. Unico neo – non attribuibile al film in sé – è la distribuzione italiana (in questo caso la Bim). Nella prima settimana di proiezione la pellicola è arrivata in sette copie, la più a sud a Roma. È ora di darsi una mossa o di andare a vivere in un altro paese?

Nessun commento: