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sabato 21 febbraio 2009
FUORI POST: Mushrooms
La bontà dei funghi dai tempi dei tempi è cosa rinomata. Anche perché spuntando “dal nulla” sul terreno, essi sono uno di primi alimenti di cui l’essere umano si sia cibato. Quello che forse invece è meno risaputo è che “responsabile della nascita” della specie umana, sembrerebbe essere stata proprio la bontà di un fungo.
Il frutto della Conoscenza che avrebbe trasformato Adamo ed Eva da semi-dei immortali a comuni progenitori della specie umana, non sarebbe stato affatto il fatidico pomo. Secondo alcuni studi di antropologia ed etnobotanica il frutto proibito, lungi dall’essere una mela, sarebbe stato in realtà un fungo. A testimonianza di ciò vi è l’affresco – risalente al 1200 – della cappella di Plaincourault, una località dell'Indre, nella Francia centrale. Qui l’albero della conoscenza ha le nette sembianze di un fungo, probabilmente dell’Amanita Muscaria.
Il tutto concorderebbe con le ricerche antropologiche che rintracciano lo sviluppo del senso del sacro – quindi la nascita delle religioni – nell’uso di un allucinogeno, che spesso è un fungo (la Psilocybe messicana, l'Amanita Muscaria degli Iperborei, antenati degli Europei, il Soma dei Veda indiani, l'Ergot dei Misteri di Eleusi, il Boletus dei Kuma).
Alla funzione spiritual-religiosa dei funghi è strettamente legato anche il loro potere curativo. Usati, infatti, dall’alba dei tempi, i funghi medicinali godono di proprietà immunostimolanti, antibatteriche, antitumorali. Essi controllano inoltre il colesterolo, la pressione sanguigna, la glicemia. Alcuni di questi funghi, in primo luogo shiitake e maitake, si trovano facilmente nei negozi di prodotti naturali. E si possono aggiungere alle zuppe.
Un fungo quindi è valso bene l’Eden! E credo che in linea di massima tutti i coabitanti europei possano concordare, visto anche che i funghi sono l’alimento comune a tutte le nostre tavole.
Basti pensare alla tipica steak and mushrooms pie inglese, al Ràntott Gomba ungherese, al risotto ai porcini italiano, agli champiñones al ajillo spagnoli e così via lungo tutta l’Europa.
A questo punto risulterà estremamente chiara anche la scelta fatta dai Puffi che nei funghi ci abitano o quella di Timothy Leary che a due ore dalla morte, mangia dei funghi magici.
«Beautiful», sarebbe stata la sua ultima parola.
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