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lunedì 18 febbraio 2013

L'Italia (in)giusta: L'aborto



Capita che vai al cinema – affollata multisala domenica pomeriggio, tutti per Il principe abusivo di Siani – per vedere Promised Land di Gus Van Sant e nell'attesa snervante della pubblicità accada l'inaspettato. Piccola premessa: perché se sul biglietto c'è scritto inizio ore 18 devo sorbirmi almeno 10 minuti di spot? Fossero almeno trailer, l'assalto sarebbe meno doloroso. Detto questo, tra la réclame di una nuova e orrenda Fiat e quella di una banca gentile con giovani precari (un conto disponibile persino per un over 30 con barba e capelli arruffati!), parte lo spot per la campagna elettorale del PD. Titolo: Il parto. Un minuto di agghiacciante pochezza. E di una bruttezza formale assoluta. L'aborto giusto. Lo scollamento dalla realtà concluso. Vedere per credere. Fortuna che dopo averlo messo on line la seconda volta si sono ricordati di disattivare i commenti. Sarà anche per questo che Il principe abusivo al primo week end incassa 4,2 milioni di Euro e Promised Land la miseria di 177 mila?
Una volta i comunisti li mangiavano, i bambini.