find the path

lunedì 25 febbraio 2008

I rasoi di Monsieur Verdoux. Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street


Che spettacolo! Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street (Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street, 2007), ultimo tassello targato Tim Burton, è l’ennesimo, visionario gioiello della sua filmografia. Una favola gotica trasfigurata in musical, un intero immaginario che prende vita a partire da suoni e colori tanto cari al più giovane autore premiato con il Leone d’Oro alla carriera. Tratto dal musical di Stephen Sondheim (a sua volta ispirato dal testo teatrale di Christopher Bond) che enorme successo ha avuto e riscuote tuttora a Broadway, la vicenda è l’odissea di Benjamin Barker, giovane barbiere nella Londra di fine Ottocento, sposato ad una donna bellissima e padre di un’altrettanto splendida bambina. Il laido, potente e spietato giudice Turpin posa gli occhi sulle due e tramite un sotterfugio riesce ad averle, imprigionando l’incauto Benjamin. Il quale dopo aver solcato i mari del mondo torna a casa in cerca di vendetta, con un nuovo volto (quello di un fantasma assetato di sangue) ed un nuovo nome, Sweeney Todd appunto. Ad aiutarlo nell’impresa Miss Lovett, la peggiore pasticciera londinese da sempre innamorata di lui.


Facile immaginare quanto merito abbiano gli attori quando si hanno per protagonisti Johnny Depp (bellissimo nell’esacerbare il rancore e bravissimo nell’esplodere rabbia con le canzoni, così simile al Monsieur Verdoux chapliniano) e Helena Bonham Carter (occhioni e sguardi che penetrano fin dentro il cuore). Ma c’è tanto, tanto altro. Comprimari di lusso (Alan Arkin, Timothy Spall, un inedito Sacha Baron Cohen nel divertente ruolo del falso barbiere italiano Adolfo Pirelli); una regia che prende alla gola, allo stomaco e al petto per arrivare dritta all’animo (la sequenza animata per le viuzze di Londra è incredibile); costumi eccezionali, che evocano un mondo dark mai così vivo dai tempi di Edward mani di forbice (Edward Scissorhands, 1990) - film per altro evocato dai rasoi/artigli di Todd -; musiche che fanno subito colpo per potenza e passione.


Sweeney Todd diventa una delle opere più compiute di Tim Burton. Un tuffo nel nostro essere fanciulli, in quei sentimenti senza tempo e senza senso che sono universali e ingredienti essenziali di ogni storia. Uno Shakespeare dei nostri giorni, un cantore oscuro e divertito di delicatezza e bassezze, avventura, amore e morte. Che con i tortini di carne umana pone anche l’accento su un concetto a volte scomodo di giustizia sociale, per poi tuffarsi incosciente come un bambino dentro le sue creature. La fine della storia forse è nota ma è una pagina di cinema che scuote e fa piangere. Lacrime di sangue, ovvio.

Nessun commento: