find the path
sabato 26 gennaio 2008
FUORI POST (variazioni sul Tema): datemi un martello, che devo vedere se ste pentole sono buone
Le televendite sono fantastiche. No, non quelle di Giorgio Mastrota, Mike Bongiorno, Patrizia Rossetti o Marco Predolin. Parliamo di quelle che si beccano sulle reti locali, in classici orari da casalinga (11 di mattina, 16 di pomeriggio). Quando sei steso a letto, crogiolandoti nell’ozio, accendi la tv e non c’è nulla. Non che sia una novità, almeno nei suddetti orari. Proprio allora, nel vortice dello zapping, benedici le televendite: sono meglio di un bolso film tv, di una serie stantia o di un tg (ma esiste ancora in Italia qualcosa associabile alla parola telegiornale?). In onda sulle reti locali perché, ovvio, gli spazi pubblicitari costano molto meno. Il riferimento però non è diretto ad anelli, elettrostimolatori, creme per il viso, materassi, rasoi innovativi - che tagliano addirittura i peli del naso e delle orecchie - o sistemi per vincere al lotto. Qui intendiamo soprattutto robacce americane legate a cibo e pulizia/velocità d’esecuzione. È uno spasso vedere questi volti finti e rubicondi, ciccioni buontemponi felici della propria obesità o tipi apparentemente brillanti che si meravigliano di una scopa, di un pennello o di uno sbucciaverdure, venduti a prezzi da sballo.
Il re è senza dubbio lui, lo chef Tony e il suo Miracle Blade serie perfetta. Dei coltelli che sono delle armi spietate. E questo cuoco simbolo di italianità che taglia di tutto, dalle braciole alle lamiere. Tra l’altro sprecando una quantità incredibile di cibo, che poi viene infilata in un buco nero sul suo tavolo che non si sa dove vada a finire, forse in un universo parallelo. Per non parlare degli chef spettatori che rimangono a bocca aperta dinanzi alla sfera di controllo Acugrip e alla cura di Tony nell’affidare la creazione delle sue lame ad una sorta di Hattori Hanzo a stelle e strisce. Il garage/laboratorio di questo splendido artigiano è il punto di fuga dei nostri sogni. Per altro va detto che Miracle Blade non è un precursore perché ha un precedente illustre nei mitici coltelli Shogun, quelli che ti portava a casa un ninja in persona (forse era il ronin Ogami Itto?). Chissà se chi ha ideato questo prodotto ha in salotto o in camera da letto la malvarosa, simbolo del clan Tokugawa. Me lo sono sempre domandato…
Lo chef Tony ha lanciato comunque un trend che ha generato proseliti. In primis il tagliatutto Nicer Dicer (con la cuoca Petra che ti regala anche un prezioso libro di ricette) ed il tritatutto Magic Bullet (da panico il personaggio della zitella scontrosa con sigaretta perenne in bocca, cui sbuca un sorriso solo dopo aver frullato insieme tutte le porcherie possibili e immaginabili). Ora spopola lo scopettone Sweep ‘n Mop (e il suo fratellino, il panno magico Kleen ‘n Dry), cosa ci riserverà il futuro è un piacevole, eccitante mistero. Non prendetemi per pazzo, sarà che sono affezionato a queste cianfrusaglie poiché quando ero piccolo in tv vendevano un pallone che si legava alla vita con un filo elastico in modo da consentirti di eseguire fantastici palleggi aerei. Ruppi così tanto l’anima a mia madre che fu costretta a comprarmelo. Povera donna…
Ah, non dimentichiamoci che in Italia abbiamo l’omino con la barba che vende una console da sfigati con mille giochi che neanche al tempo di Commodore 64 e MSX (mi perdoni ma non conosco il suo nome) e soprattutto Midiri e le sue batterie. Il jingle della sigla è da infarto e le dieci martellate alla pentola di turno lo rendono un novello Jim Duggan tutto spaghetti e mandolino.
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7 commenti:
alewssà tieni troppa ragione!viva lo chef tony
tannamagnàicani!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!bai blu tutt!!!dov'é mister morris?fino a che si parla d film va bene però quando si parla dello chef tony la gente si mette vergogna perchè no accetta che si parea....è la veritàdaniele è rimasto sanza pesce e non riesce a capiscere e c'ha 4 occhi
qua c'è gente che nù parea....perchè fino a che si parla diarmonika ,perchè?
stanno meglio i cani....
serio.......viva tony lo chef che è rimasto senza pesce
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