find the path

sabato 22 settembre 2007

FUORI POST (variazioni sul Tema): legends of America. Biografia di Billy the Kid


Densi di piacere sono i sapori dell’Ovest che si stagliano dalla romantica figura di Billy the Kid.
Ogni volta che un fuorilegge ha incarnato lo spirito di libertà per una data collettività, c’è da scommettere che questa stava attraversando una crisi di fondo, costretta a prendere coscienza di se stessa e a scegliere (magari controvoglia) tra responsabilità e caos.
Il Kid è un bandito, ma è anche un bambino. Una mistura di violenza e incoscienza formidabile, cresciuto per di più senza punti di riferimento, senza paradigmi, senza la protezione di qualcuno che gli insegnasse come si fa a essere uomo. Senza padre.
L’assenza di colui che spiega e insegna le regole generò il suo rifiuto di ogni autorità e la sua diffidenza mista ad attrazione per le figure di patriarchi ed anziani. Ed è proprio questa fondamentale mancanza che segnerà la sua via, a cominciare dal primo delitto. Con una coltellata Billy uccise un fabbro, colpevole di aver insultato la madre. Un omicidio dalle potenti risonanze edipiche, un episodio che mostra i germi nascituri della sua essenza, i quali si faranno forti e maturi a causa di quell’avvenimento che fece di lui un bandito: la morte di Tunstall.


John Tunstall, caro amico di uno dei due re del bestiame, Mc Sween (l’altro era Murphy), era un inglese liberale, per cui Billy lavorò nella contea di Lincoln. Costui, però, non fu solo un datore di lavoro per il bandito-bambino, quanto piuttosto un Riferimento. L’assassinio scatenò la guerra del bestiame che coinvolse inevitabilmente il Kid, il quale offrì alla memoria del proprio Protettore la sua cieca Vendetta.
Divenuto un fuorilegge, un nuovo padre gli offre il perdono e gli indica la via. Il generale Lew Wallace (l’uomo dai baffi grigi autore di Ben Hur, il romanzo).
Incaricato di dargli la caccia, Wallace chiede un colloquio con il Kid e lo ottiene: “Credevo di trovare un uomo più anziano, più disperato. Ti immaginavo molto bruno, con occhi penetranti, e trovo un giovane dal volto fresco e simpatico. Billy, ho trentaquattro anni più di te, potrei essere tuo padre, lascia che ti avverta: sto per proclamare un’amnestia per tutti coloro che furono implicati nella guerra Murphy-Mc Sween. Il presidente Hayes mi ha mandato a stabilire la pace nel Nuovo Messico. Perché non ti stabilisci da qualche parte, e dimentichi tutte queste lotte?”.
Perché,” gli risponde Billy, “se io li dimentico, i miei nemici non mi dimenticheranno. Anche se volessi cambiare vita, sarebbe troppo tardi. Ho ucciso troppa gente. Non scommetterei sul mio avvenire; posso sopravvivere un anno o due, come posso essere ucciso tra cinque minuti”.
Un fatalismo nero, questo che fa di lui un tipo di infanzia che non si evolverà, rimanendo tale per sempre. Una specie di angelo decaduto che non può fare a meno di legarsi solo ed esclusivamente all’hic et nunc, senza poter permettersi un sogno che abbia qualche possibilità di realizzarsi.


L’incontro con il generale Wallace avvenne nel 1878 a Fort Stanton e in quel particolare periodo il fatto che il bandito-bambino percepisse pienamente il suo ruolo di perdente, era inevitabile.
Billy the Kid rappresentava il colpo di coda ribelle di una società che si era, a malavoglia, arresa alle responsabilità che non poteva più rifiutare di prendersi. Come ben sappiamo, infatti, erano gli anni in cui, alla prima fase, rappresentata dalla colonizzazione dei territori vergini da parte dei pionieri, seguiva il necessario assoggettamento di questi - non più pionieri ma coloni - allo stato e alle sue leggi, anche economiche. Ma l’offerta di inserirsi nel sistema, trasformandosi da elemento di disturbo in elemento integrato alla società, non poteva essere accettata dal bandito. Il mito non poteva cambiare la sua natura, l’uomo non poteva più essere separato dalla sua leggenda.
In realtà quella del Kid è una storia che parla del Passaggio epocale di una nazione, gli Usa. E quando il cambiamento in corso volge al termine in nome di un’acquisita stabilità, sul tappeto rimangono sempre dei cadaveri.
La morte del Kid fu necessaria come quella della vecchia pelle del serpente.
Una Morte che gli fu inflitta dal sistema vigente per mano di Pat Garret.


Chi è Pat Garrett? Il vecchio amico, lo sceriffo incaricato di dargli la caccia, l’ennesimo padre.
E i padri, è certo, si vendicano inevitabilmente dei figli ribelli.
Così questa leggendaria creatura che sapeva essere fragile e verde - “una possibilità su un milione” (era la sua frase preferita) - come un bambino, diventò anacronistico e finito come un morituro per aver preferito ad ogni ipotesi di maturazione, una buona uccisione.


Nessun commento: